Sciacca Notizie

sciaccaeventi.it

venerdì 20 giugno 2008

Estate Saccense 2008


L'estate è ormai alle porte, ufficialmente entrerà il 22 Giugno ed ancora non si parla o almeno non se ne sente parlare di cartellone dell' Estate Saccense 2008!
Effettivamente ancora Sciacca è solo una città a "VOCAZIONE TURISTICA" e forse tale rimarrà nei secoli ma io penso che se si vuole veramente che Sciacca sia apprezzata dai turisti, anzi prima da noi e poi dai turisti, sia meglio che almeno entro la fine del mese sia già sistemato il cartellone degli eventi per l'estate che verrà!
L'anno scorso sicuramente è stata di grande successo l'estate saccense ma è stato pubblicato il 19 Luglio con l'Estate già inoltrata, quest'anno si vuole fare lo stesso errore?
Penso che chi vuole farsi una vacanza a Sciacca, lo decida almeno nel mese di giugno non conoscendo cosa proporrà la nostra città per l'Estate??!?!??!
Che senso ha organizzare il cartellone dal 20 Luglio al 30 Settembre???
...non sarebbe meglio organizzare tra il primo luglio ed il 10 Settembre?

Estate Saccense 2008


L'estate è ormai alle porte, ufficialmente entrerà il 22 Giugno ed ancora non si parla o almeno non se ne sente parlare di cartellone dell' Estate Saccense 2008!
Effettivamente ancora Sciacca è solo una città a "VOCAZIONE TURISTICA" e forse tale rimarrà nei secoli ma io penso che se si vuole veramente che Sciacca sia apprezzata dai turisti, anzi prima da noi e poi dai turisti, sia meglio che almeno entro la fine del mese sia già sistemato il cartellone degli eventi per l'estate che verrà!
L'anno scorso sicuramente è stata di grande successo l'estate saccense ma è stato pubblicato il 19 Luglio con l'Estate già inoltrata, quest'anno si vuole fare lo stesso errore?
Penso che chi vuole farsi una vacanza a Sciacca, lo decida almeno nel mese di giugno non conoscendo cosa proporrà la nostra città per l'Estate??!?!??!
Che senso ha organizzare il cartellone dal 20 Luglio al 30 Settembre???
...non sarebbe meglio organizzare tra il primo luglio ed il 10 Settembre?

Rinnovo del rettore di Palermo

Sono tre i candidati alla carica di rettore per il triennio accademico 2008/2010. Le candidature sono state ufficializzate nell’aula Magna dello Steri, dal decano Andrea Parlato. Circa 2.800 gli elettori che si recheranno alle urne per eleggere il nuovo rettore dell’Università di Palermo che dovrà succedere a Giuseppe Silvestri che ha svolto l’incarico per tre mandati.Le elezioni sono state fissate il primo luglio e se nessun candidato avrà raggiunto la maggioranza, la votazione si ripeterà il 3 luglio, mentre l’eventuale ballottaggio è fissato per l’8 luglio 2008. Nelle prime due votazioni il rettore viene eletto a maggioranza assoluta. Le operazioni di voto si svolgeranno al complesso Polididattico, in viale delle Scienze dove le urne resteranno aperte dalle 9 alle 17. Il rettore è eletto a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto nelle prime due votazioni. Lo spoglio delle schede verrà effettuato a conclusione delle operazioni di voto. Nel ballottaggio risulterà eletto il candidato che riporterà il maggior numero di voti e, a parità di voti, il più anziano di nomina nel ruolo di professore di prima fascia e, in subordine, il più anziano di età. Ecco nel dettaglio i candidati con un breve profilo.
Roberto Lagalla, nato a a Bari il 16 aprile 1955, ordinario di “Diagnostica per immagini e radioterapia” nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Ha indicato come pro rettore vicario Ennio Cardona, ordinario di “Gestione dell’energia” nella facoltà di Ingegneria.
Giuseppe Verde, nato a Palermo il 22 ottobre 1963, ordinario di “Diritto costituzionale” e preside della facoltà di Giurisprudenza. Ha indicato come pro rettore vicario Gabriele Boscaino, ordinario di “Criteri e impianti per infrastrutture” nella facoltà di Ingegneria.
Francesco Maria Raimondo, nato a Castelbuono l’1 dicembre 1944, ordinario di “Botanica” e direttore dell’Orto botanico. Ha indicato come pro rettore vicario Attilio Carapezza ordinario di “Lingua e letteratura inglese”.

fonte: AteneOnLine.it

Rinnovo del rettore di Palermo

Sono tre i candidati alla carica di rettore per il triennio accademico 2008/2010. Le candidature sono state ufficializzate nell’aula Magna dello Steri, dal decano Andrea Parlato. Circa 2.800 gli elettori che si recheranno alle urne per eleggere il nuovo rettore dell’Università di Palermo che dovrà succedere a Giuseppe Silvestri che ha svolto l’incarico per tre mandati.Le elezioni sono state fissate il primo luglio e se nessun candidato avrà raggiunto la maggioranza, la votazione si ripeterà il 3 luglio, mentre l’eventuale ballottaggio è fissato per l’8 luglio 2008. Nelle prime due votazioni il rettore viene eletto a maggioranza assoluta. Le operazioni di voto si svolgeranno al complesso Polididattico, in viale delle Scienze dove le urne resteranno aperte dalle 9 alle 17. Il rettore è eletto a maggioranza assoluta degli aventi diritto al voto nelle prime due votazioni. Lo spoglio delle schede verrà effettuato a conclusione delle operazioni di voto. Nel ballottaggio risulterà eletto il candidato che riporterà il maggior numero di voti e, a parità di voti, il più anziano di nomina nel ruolo di professore di prima fascia e, in subordine, il più anziano di età. Ecco nel dettaglio i candidati con un breve profilo.
Roberto Lagalla, nato a a Bari il 16 aprile 1955, ordinario di “Diagnostica per immagini e radioterapia” nella facoltà di Medicina e Chirurgia. Ha indicato come pro rettore vicario Ennio Cardona, ordinario di “Gestione dell’energia” nella facoltà di Ingegneria.
Giuseppe Verde, nato a Palermo il 22 ottobre 1963, ordinario di “Diritto costituzionale” e preside della facoltà di Giurisprudenza. Ha indicato come pro rettore vicario Gabriele Boscaino, ordinario di “Criteri e impianti per infrastrutture” nella facoltà di Ingegneria.
Francesco Maria Raimondo, nato a Castelbuono l’1 dicembre 1944, ordinario di “Botanica” e direttore dell’Orto botanico. Ha indicato come pro rettore vicario Attilio Carapezza ordinario di “Lingua e letteratura inglese”.

fonte: AteneOnLine.it

Sciacca, estemporanea di pittura sulla legalità


Si è svolta sabato a Sciacca in vicolo Orfanotrofio dalle 16.30 alle 22.30 l'estemporanea di pittura "Colori in Libertà” organizzata da Generazione Democratica, la rete giovanile del Pd siciliano, e dalla Fondazione Miraglia. Un'occasione per ricordare i tanti martiri della legalità in Sicilia e valorizzare il talento dei giovani artisti saccensi: il valore della memoria, della legalità e del senso civico, il senso profondo dell'antimafia espressi attraverso la pittura e i colori, uniti alla creatività. Il concorso è articolato in un'unica sezione il cui tema è "La legalità, la cultura dell'antimafia, l'importanza del ricordo” e prende spunto dall'anniversario della strage di Capaci del 23 maggio. "Ricordare Giovanni Falcone, ma non solo - si legge tra le motivazioni degli organizzatori -. Paolo Borsellino, Giuseppe Fava, Peppino Impastato e la storia del saccense Accursio Miraglia. Perché ogni ricorrenza deve ricordarci l'esempio di questi e tanti altri uomini eroici che hanno lottato per consegnarci un mondo migliore". La migliore opera, dopo il giudizio di una giuria qualificata, verrà premiata in una successiva manifestazione.

Sciacca, estemporanea di pittura sulla legalità


Si è svolta sabato a Sciacca in vicolo Orfanotrofio dalle 16.30 alle 22.30 l'estemporanea di pittura "Colori in Libertà” organizzata da Generazione Democratica, la rete giovanile del Pd siciliano, e dalla Fondazione Miraglia. Un'occasione per ricordare i tanti martiri della legalità in Sicilia e valorizzare il talento dei giovani artisti saccensi: il valore della memoria, della legalità e del senso civico, il senso profondo dell'antimafia espressi attraverso la pittura e i colori, uniti alla creatività. Il concorso è articolato in un'unica sezione il cui tema è "La legalità, la cultura dell'antimafia, l'importanza del ricordo” e prende spunto dall'anniversario della strage di Capaci del 23 maggio. "Ricordare Giovanni Falcone, ma non solo - si legge tra le motivazioni degli organizzatori -. Paolo Borsellino, Giuseppe Fava, Peppino Impastato e la storia del saccense Accursio Miraglia. Perché ogni ricorrenza deve ricordarci l'esempio di questi e tanti altri uomini eroici che hanno lottato per consegnarci un mondo migliore". La migliore opera, dopo il giudizio di una giuria qualificata, verrà premiata in una successiva manifestazione.

lunedì 16 giugno 2008

Eletti Consiglieri Provinciali Agrigento 2008

Gli eletti al Consiglio Provinciale di Agrigento per il Collegio di Sciacca sono:

Vinci Leo PDL
Testoni Nicolò PDL
Lazzano Mario Alleanza Azzurra
Pace Carmelo UDC
Tavormina Ignazio MPA
Militello Gaetano MPA
Di Prima Ignazio PD
Girasole Stefano PD
Ruvolo Matteo Sicilia Forte e Libera

Eletti Consiglieri Provinciali Agrigento 2008

Gli eletti al Consiglio Provinciale di Agrigento per il Collegio di Sciacca sono:

Vinci Leo PDL
Testoni Nicolò PDL
Lazzano Mario Alleanza Azzurra
Pace Carmelo UDC
Tavormina Ignazio MPA
Militello Gaetano MPA
Di Prima Ignazio PD
Girasole Stefano PD
Ruvolo Matteo Sicilia Forte e Libera

Elezioni Provinciali 2008 - Preferenze Comune Sciacca

I voti Saccensi ai Saccensi
 
42 sezioni su 42

Testone Nicolò 2011
Girasole Stefano 1531
Di Prima Ezio 1239
Lazzano Mario 1129
La Torre Pino 889
Allegro Totò 882
Assenzo Nicola 785
Curreri Francesco 652
Michelangelo Graffeo 602
Migliore Giuseppe 589
Rizzuto Mimmo 365
D'Asaro Francesco 171
Barsalona Marco 168

Elezioni Provinciali 2008 - Preferenze Comune Sciacca

I voti Saccensi ai Saccensi
 
42 sezioni su 42

Testone Nicolò 2011
Girasole Stefano 1531
Di Prima Ezio 1239
Lazzano Mario 1129
La Torre Pino 889
Allegro Totò 882
Assenzo Nicola 785
Curreri Francesco 652
Michelangelo Graffeo 602
Migliore Giuseppe 589
Rizzuto Mimmo 365
D'Asaro Francesco 171
Barsalona Marco 168

Elezioni Provinciali 2008 Preferenze Collegio Sciacca

Affluenza Definitiva Provincia di AGRIGENTO
15 - 16 Giugno 2008 ore 15,00

Agrigento 63347 (47,94%)
Canicattì 60327 (51,41%)
Licata 53740 (51,41%)
Sciacca 68659 (59,22%)

Totale 246082 (52,02%)

Preferenze Candidati Presidente Provincia Agrigento
seggi scrutinati 512/512

Eugenio Benedetto D'Orsi - 67.88%
Giandomenico Vivacqua - 14.89%
Giuseppe Arnone - 8.31%
Renato Bruno - 7.22%
Domenico Incardona - 1.70%

Preferenze Candidati Provincia Agrigento
Collegio di Sciacca
133/133

1 LA DESTRA FIAMMA TRICOLORE - 1,39%

GAETA FRANCESCO 42
CONTINO FRANCESCO 0
CONTINO GIOVANNI 0
SAMARITANO FRANCESCO 3
INCARDONA DOMENICO 35
DI GIOVANNI CALOGERO 8

2 RIFONDAZIONE COMUNISTA - 1,26%

NOTO IGNAZIO INNOCENZO GIUSEPPE detto EZIO 199
BARSALONA MARCO 200
DELL'ARTE ANTONINO 334
DI BENEDETTO GIOVANNI 2
FEDE LOREDANA 1
MICELI VITO 6
RIGGI NICOLA 67
SUTERA ROSSANA 73

3 IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE - 21,52%

CANDILORO ALDO EZIO 1678
DE GREGORIO ASCANIO detto ASCANIO 991
GUARDINO CATERINA 195
MONTALBANO ROLANDO 2110
PETRUSA FRANCESCO 755
PISCIONE GIUSEPPE 10
SCLAFANI ANTONELLA 115
TESTONE NICOLO' detto NICOLA 3035
VINCI LEO 3387

4 ALLEANZA AZZURRA - 12,46%

LAZZANO MARIO 1275
BUCCERI ROSARIA 985
D'ANNA IVAN 0
FARRUGGIA GIUSEPPE 554
MESSINA CIRO ANDREA 805
MIGLIORE GIUSEPPE EMILIO 747
ORLANDO GIUSEPPE ANTONIO 327
SANZERI PAOLO 603
TORNETTA LORENZO 718

5 UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO 15,36%

ASSENZO NICOLA 1189
CABIBI GIUSEPPE 223
GIAMBALVO FRANCESCO 1071
LICATA GIUSEPPE 0
MEDICI PIETRO 775
PACE CARMELO 3936
PANARISI SALVATORE 565
QUARTARARO PELLEGRINO 1310
SANZONE NICOLO'  824

6 DEMOCRATICI AUTONOMISTI - 3,03%

NIOSI MICHELE 391
CALLACI SAVERIO 512
COSTA ELIO 10
GULINO CALOGERO 0
PORTERA CALOGERO 0
MARAGLIANO GIOVANNI 1
TRICAMI FABIO PIO 0

7 ITALIA DEI VALORI LISTA DI PIETRO - 1,68%

GRAFFEO MICHELANGELO 671
D'ASARO FRANCESCO 255
GIANCONTIERI VITO 218
PIAZZA GIUSEPPE 256
VITABILE FRANCESCO 8
MONASTERO GIOVANNA 8


8 MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA - ALLEATI PER IL SUD - 18,09%

ALLEGRO SALVATORE detto TOTO' 998
AMATO LILLO PINO SALVATORE 725
CAICO DAVIDE 1407
CORTESE GIUSEPPE 973
LA TORRE PELLEGRINO detto PINO 1364
MILITELLO GAETANO 1505
MONDELLI ANTONIO 408
TAVORMINA IGNAZIO 1590
VENTIMIGLIA LEONARDO detto LEO 1317


9 PARTITO DEMOCRATICO - 14,58%

ALESI BALDASSARE detto NINO 1774
CURRERI FRANCESCO 792
DI PRIMA IGNAZIO detto EZIO 1784
GIRASOLE STEFANO 1785
GIUFFRIDA PIETRO 8
TORNAMBE' ANTONINO detto NINO 1068
RIZZUTO DOMENICO detto MIMMO 689
VARISANO GABRIELLA 841


10 LA SINISTRA - 3,78%

AMATA MARIA 3
DI FALCO GIUSEPPE 1
MICCICHE' CALOGERO detto LILLO 10
SALADINO PASQUALE 1005
SEGRETO PAOLO LUCIANO 869
SGRO' ANTONIO 614


11 SICILIA FORTE E LIBERA - LOMBARDO PRESIDENTE - 6,12%

RUVOLO MATTEO 2415
ALONGI PIETRO 716
CACCIATO GAETANO 0
CALE' CLAUDIO 234
CATANZARO SAMUEL 1
DI CARO ANGELO 6
FAVARA SALVATORE 76
MILAZZO ANTONINO 1
MONTALBANO VINCENZO 19

Fonte: http://www.elezioni.regione.sicilia.it

Elezioni Provinciali 2008 Preferenze Collegio Sciacca

Affluenza Definitiva Provincia di AGRIGENTO
15 - 16 Giugno 2008 ore 15,00

Agrigento 63347 (47,94%)
Canicattì 60327 (51,41%)
Licata 53740 (51,41%)
Sciacca 68659 (59,22%)

Totale 246082 (52,02%)

Preferenze Candidati Presidente Provincia Agrigento
seggi scrutinati 512/512

Eugenio Benedetto D'Orsi - 67.88%
Giandomenico Vivacqua - 14.89%
Giuseppe Arnone - 8.31%
Renato Bruno - 7.22%
Domenico Incardona - 1.70%

Preferenze Candidati Provincia Agrigento
Collegio di Sciacca
133/133

1 LA DESTRA FIAMMA TRICOLORE - 1,39%

GAETA FRANCESCO 42
CONTINO FRANCESCO 0
CONTINO GIOVANNI 0
SAMARITANO FRANCESCO 3
INCARDONA DOMENICO 35
DI GIOVANNI CALOGERO 8

2 RIFONDAZIONE COMUNISTA - 1,26%

NOTO IGNAZIO INNOCENZO GIUSEPPE detto EZIO 199
BARSALONA MARCO 200
DELL'ARTE ANTONINO 334
DI BENEDETTO GIOVANNI 2
FEDE LOREDANA 1
MICELI VITO 6
RIGGI NICOLA 67
SUTERA ROSSANA 73

3 IL POPOLO DELLA LIBERTA' - BERLUSCONI PRESIDENTE - 21,52%

CANDILORO ALDO EZIO 1678
DE GREGORIO ASCANIO detto ASCANIO 991
GUARDINO CATERINA 195
MONTALBANO ROLANDO 2110
PETRUSA FRANCESCO 755
PISCIONE GIUSEPPE 10
SCLAFANI ANTONELLA 115
TESTONE NICOLO' detto NICOLA 3035
VINCI LEO 3387

4 ALLEANZA AZZURRA - 12,46%

LAZZANO MARIO 1275
BUCCERI ROSARIA 985
D'ANNA IVAN 0
FARRUGGIA GIUSEPPE 554
MESSINA CIRO ANDREA 805
MIGLIORE GIUSEPPE EMILIO 747
ORLANDO GIUSEPPE ANTONIO 327
SANZERI PAOLO 603
TORNETTA LORENZO 718

5 UNIONE DEI DEMOCRATICI CRISTIANI E DEI DEMOCRATICI DI CENTRO 15,36%

ASSENZO NICOLA 1189
CABIBI GIUSEPPE 223
GIAMBALVO FRANCESCO 1071
LICATA GIUSEPPE 0
MEDICI PIETRO 775
PACE CARMELO 3936
PANARISI SALVATORE 565
QUARTARARO PELLEGRINO 1310
SANZONE NICOLO'  824

6 DEMOCRATICI AUTONOMISTI - 3,03%

NIOSI MICHELE 391
CALLACI SAVERIO 512
COSTA ELIO 10
GULINO CALOGERO 0
PORTERA CALOGERO 0
MARAGLIANO GIOVANNI 1
TRICAMI FABIO PIO 0

7 ITALIA DEI VALORI LISTA DI PIETRO - 1,68%

GRAFFEO MICHELANGELO 671
D'ASARO FRANCESCO 255
GIANCONTIERI VITO 218
PIAZZA GIUSEPPE 256
VITABILE FRANCESCO 8
MONASTERO GIOVANNA 8


8 MOVIMENTO PER L'AUTONOMIA - ALLEATI PER IL SUD - 18,09%

ALLEGRO SALVATORE detto TOTO' 998
AMATO LILLO PINO SALVATORE 725
CAICO DAVIDE 1407
CORTESE GIUSEPPE 973
LA TORRE PELLEGRINO detto PINO 1364
MILITELLO GAETANO 1505
MONDELLI ANTONIO 408
TAVORMINA IGNAZIO 1590
VENTIMIGLIA LEONARDO detto LEO 1317


9 PARTITO DEMOCRATICO - 14,58%

ALESI BALDASSARE detto NINO 1774
CURRERI FRANCESCO 792
DI PRIMA IGNAZIO detto EZIO 1784
GIRASOLE STEFANO 1785
GIUFFRIDA PIETRO 8
TORNAMBE' ANTONINO detto NINO 1068
RIZZUTO DOMENICO detto MIMMO 689
VARISANO GABRIELLA 841


10 LA SINISTRA - 3,78%

AMATA MARIA 3
DI FALCO GIUSEPPE 1
MICCICHE' CALOGERO detto LILLO 10
SALADINO PASQUALE 1005
SEGRETO PAOLO LUCIANO 869
SGRO' ANTONIO 614


11 SICILIA FORTE E LIBERA - LOMBARDO PRESIDENTE - 6,12%

RUVOLO MATTEO 2415
ALONGI PIETRO 716
CACCIATO GAETANO 0
CALE' CLAUDIO 234
CATANZARO SAMUEL 1
DI CARO ANGELO 6
FAVARA SALVATORE 76
MILAZZO ANTONINO 1
MONTALBANO VINCENZO 19

Fonte: http://www.elezioni.regione.sicilia.it

domenica 15 giugno 2008

Cade in palestra e si ferisce gravemente

Cade da un'altezza di cinque metri durante dei lavori di sistemazione nei locali della sua palestra e rischia di morire per emorragia. Grave incidente sul lavoro per Giuseppe Simone Vullo, 45 anni, docente di educazione fisica e presidente della società sportiva Discobolo che si occupa di scherma e ginnastica artistica. Simone Vullo è caduto accidentalmente da una scala all'ora di chiusura della palestra, fratturandosi otto costole. Simone Vullo è stato soccorso e trasferito in ospedale, dove nella notte è stato operato d'urgenza per rimediare alla notevole perdita di sangue. L'intervento è perfettamente riuscito ma il recupero si presenta lungo e lento. Un ulteriore ritardo nei soccorsi sarebbe stato fatale.
Giuseppe Recca

Cade in palestra e si ferisce gravemente

Cade da un'altezza di cinque metri durante dei lavori di sistemazione nei locali della sua palestra e rischia di morire per emorragia. Grave incidente sul lavoro per Giuseppe Simone Vullo, 45 anni, docente di educazione fisica e presidente della società sportiva Discobolo che si occupa di scherma e ginnastica artistica. Simone Vullo è caduto accidentalmente da una scala all'ora di chiusura della palestra, fratturandosi otto costole. Simone Vullo è stato soccorso e trasferito in ospedale, dove nella notte è stato operato d'urgenza per rimediare alla notevole perdita di sangue. L'intervento è perfettamente riuscito ma il recupero si presenta lungo e lento. Un ulteriore ritardo nei soccorsi sarebbe stato fatale.
Giuseppe Recca

domenica 8 giugno 2008

L'Isola che non c'è!


Il 28 giugno 1831  violentissime scosse di terremoto sconvolsero la costa sud-occidentale della Sicilia arrecando gravi danni e sollevando serie impressionanti di onde anomale. Esse perdurarono fino al 10 luglio e furono avvertite fino a Palermo. In quei giorni a Sciacca, una cittadina litoranea situata lungo la costa a nord-ovest di Agrigento, avvennero una serie di fenomeni straordinari: i pescatori che rientravano dalla pesca riferivano di una zona in cui il mare ribolliva con violenza e di pesci morti a galla, gli oggetti d’argento si annerivano a causa di un fortissimo odore di zolfo e il 13 luglio dalla piazza centrale del paese fu notata una netta colonna di fumo che si innalzava dalla superficie del mare. Il 17 luglio, tra boati ed esalazioni sulfuree, con la sua colonna di fumo nero, emerse dal mare anche una nuova isola! Essa crebbe rapidamente in dimensioni ed altezza grazie alle pomici, lava e lapilli che eruttavano violentemente dalle due bocche del cratere che era emerso dalle profondità marine. Si trovava su quello che veniva chiamato dai Siciliani  la ”secca di mare” e dagli inglesi di Malta il ”banco di Graham”, circa 30 miglia a sud di Sciacca. Partì proprio da Sciacca la prima delegazione in perlustrazione e il comandante della spedizione, Michele Fiorini, piantò sull’isola un remo in segno di primo scopritore. 
Nell’agosto 1831 le eruzioni,che fino ad allora erano state violentissime, cessarono.  L’isola risultava con una circonferenza di 4800m, si innalzava ripida da un fondale di 200m fino ad una altezza massima di 70m sul livello del mare, con due laghetti di acqua salata e acida al centro dei crateri che avevano generato l’isola. Fu oggetto di studio dei più famosi scienziati francesi, inglesi ed italiani, tra cui ricordiamo il prof. Gemellaro. E mentre il 2 agosto il capitano Sanhouse piantava la bandiera inglese nel punto più alto dell’isola battezzandola “Isola di Graham”, il 17 Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, con atto regio la annesse al proprio regno col nome di “Isola Ferdinandea”, in onore di se stesso. Per il popolo era soltanto “l’isola di Sciacca”, mentre i Francesi che la studiavano la chiamavano “Giulia”  In effetti l’isola nuova nata  interessava a molti per la sua posizione: agli Inglesi perché era sulla rotta per Malta e volevano farne un eccellente avamposto a ridosso del regno borbonico, i Francesi ritenevano di essere sbarcati per primi, e Ferdinando II non mollava certo l’osso! L’incidente diplomatico era in agguato, ma ,mentre i politici erano al lavoro, l’isola disse di nuovo la sua: iniziò a sprofondare tra le onde e il 17 dicembre una spedizione borbonica non trovò che acqua sulfurea e un basso fondale.
Il 16 novembre si scorgevano soltanto piccole porzioni e l'8 dicembre un capitano siciliano ne costatò la scomparsa, mentre alcune colonne d'acqua si alzavano e si abbassavano. Dell'isola rimaneva un vasto banco di roccia lavica, che attualmente viene indicato nelle carte nautiche come "il banco Graham", a 24 miglia a nord-est di Pantelleria. L’isolotto è poi riapparso nuovamente nel 1846 e nel 1863, per poi scomparire dopo pochi giorni.
Il terremoto del Belice (1968), le acque circostanti il Banco di Graham ribollirono, ma l'isola non riemerse, anche se accorsero a distanza alcune navi britanniche della flotta del Mediterraneo. A scanso di equivoci i siciliani posero sulla superfice del banco Graham una targa in pietra tra le cui righe si legge "Questo lembo di terra, un tempo l'Isola Ferdinandea, era e sarà sempre del popolo siciliano".
Il vulcano rimase quindi dormiente con la cima circa 8 m sott’acqua e nel 1986 fu erroneamente scambiato per un sottomarino libico dalla U.S. Air Force e colpito da un missile. Nel 2002 una rinnovata attività sismica nella zona fece presagire una nuova apparizione dell’isola, ma nulla accadde.
Oggi il diritto internazionale è lontano dalle concezioni classiche sull'acquisto della sovranità territoriale mediante occupazione simbolica dopo la scoperta con l'apposizione della bandiera. Soprattutto nel nuovo diritto del mare vigono oggi principi molto diversi da quelli del 1831, basati sul concetto di piattaforma continentale, cioè di quella parte del fondo e sottofondo marino che costituisce il prolungamento della terra emersa e che si mantiene a profondità costante prima di precipitare negli abissi. I diritti dello Stato costiero sulla propria piattaforma continentale appartengono quindi ad esso senza bisogno di alcuna proclamazione. Questi diritti sono inoltre esclusivi, nel senso che nessuno può svolgere attività di esplorazione o sfruttamento sulla piattaforma continentale senza l'autorizzazione dello Stato costiero. Tuttavia, per evitare in anticipo una nuova disputa di sovranità, alcuni sommozzatori italiani piantarono un tricolore sulla cima del vulcano.
Attualmente la cima del vulcano resta ancora circa 6 metri sotto il livello del mare.

Fonti: 1 2

L'Isola che non c'è!


Il 28 giugno 1831  violentissime scosse di terremoto sconvolsero la costa sud-occidentale della Sicilia arrecando gravi danni e sollevando serie impressionanti di onde anomale. Esse perdurarono fino al 10 luglio e furono avvertite fino a Palermo. In quei giorni a Sciacca, una cittadina litoranea situata lungo la costa a nord-ovest di Agrigento, avvennero una serie di fenomeni straordinari: i pescatori che rientravano dalla pesca riferivano di una zona in cui il mare ribolliva con violenza e di pesci morti a galla, gli oggetti d’argento si annerivano a causa di un fortissimo odore di zolfo e il 13 luglio dalla piazza centrale del paese fu notata una netta colonna di fumo che si innalzava dalla superficie del mare. Il 17 luglio, tra boati ed esalazioni sulfuree, con la sua colonna di fumo nero, emerse dal mare anche una nuova isola! Essa crebbe rapidamente in dimensioni ed altezza grazie alle pomici, lava e lapilli che eruttavano violentemente dalle due bocche del cratere che era emerso dalle profondità marine. Si trovava su quello che veniva chiamato dai Siciliani  la ”secca di mare” e dagli inglesi di Malta il ”banco di Graham”, circa 30 miglia a sud di Sciacca. Partì proprio da Sciacca la prima delegazione in perlustrazione e il comandante della spedizione, Michele Fiorini, piantò sull’isola un remo in segno di primo scopritore. 
Nell’agosto 1831 le eruzioni,che fino ad allora erano state violentissime, cessarono.  L’isola risultava con una circonferenza di 4800m, si innalzava ripida da un fondale di 200m fino ad una altezza massima di 70m sul livello del mare, con due laghetti di acqua salata e acida al centro dei crateri che avevano generato l’isola. Fu oggetto di studio dei più famosi scienziati francesi, inglesi ed italiani, tra cui ricordiamo il prof. Gemellaro. E mentre il 2 agosto il capitano Sanhouse piantava la bandiera inglese nel punto più alto dell’isola battezzandola “Isola di Graham”, il 17 Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie, con atto regio la annesse al proprio regno col nome di “Isola Ferdinandea”, in onore di se stesso. Per il popolo era soltanto “l’isola di Sciacca”, mentre i Francesi che la studiavano la chiamavano “Giulia”  In effetti l’isola nuova nata  interessava a molti per la sua posizione: agli Inglesi perché era sulla rotta per Malta e volevano farne un eccellente avamposto a ridosso del regno borbonico, i Francesi ritenevano di essere sbarcati per primi, e Ferdinando II non mollava certo l’osso! L’incidente diplomatico era in agguato, ma ,mentre i politici erano al lavoro, l’isola disse di nuovo la sua: iniziò a sprofondare tra le onde e il 17 dicembre una spedizione borbonica non trovò che acqua sulfurea e un basso fondale.
Il 16 novembre si scorgevano soltanto piccole porzioni e l'8 dicembre un capitano siciliano ne costatò la scomparsa, mentre alcune colonne d'acqua si alzavano e si abbassavano. Dell'isola rimaneva un vasto banco di roccia lavica, che attualmente viene indicato nelle carte nautiche come "il banco Graham", a 24 miglia a nord-est di Pantelleria. L’isolotto è poi riapparso nuovamente nel 1846 e nel 1863, per poi scomparire dopo pochi giorni.
Il terremoto del Belice (1968), le acque circostanti il Banco di Graham ribollirono, ma l'isola non riemerse, anche se accorsero a distanza alcune navi britanniche della flotta del Mediterraneo. A scanso di equivoci i siciliani posero sulla superfice del banco Graham una targa in pietra tra le cui righe si legge "Questo lembo di terra, un tempo l'Isola Ferdinandea, era e sarà sempre del popolo siciliano".
Il vulcano rimase quindi dormiente con la cima circa 8 m sott’acqua e nel 1986 fu erroneamente scambiato per un sottomarino libico dalla U.S. Air Force e colpito da un missile. Nel 2002 una rinnovata attività sismica nella zona fece presagire una nuova apparizione dell’isola, ma nulla accadde.
Oggi il diritto internazionale è lontano dalle concezioni classiche sull'acquisto della sovranità territoriale mediante occupazione simbolica dopo la scoperta con l'apposizione della bandiera. Soprattutto nel nuovo diritto del mare vigono oggi principi molto diversi da quelli del 1831, basati sul concetto di piattaforma continentale, cioè di quella parte del fondo e sottofondo marino che costituisce il prolungamento della terra emersa e che si mantiene a profondità costante prima di precipitare negli abissi. I diritti dello Stato costiero sulla propria piattaforma continentale appartengono quindi ad esso senza bisogno di alcuna proclamazione. Questi diritti sono inoltre esclusivi, nel senso che nessuno può svolgere attività di esplorazione o sfruttamento sulla piattaforma continentale senza l'autorizzazione dello Stato costiero. Tuttavia, per evitare in anticipo una nuova disputa di sovranità, alcuni sommozzatori italiani piantarono un tricolore sulla cima del vulcano.
Attualmente la cima del vulcano resta ancora circa 6 metri sotto il livello del mare.

Fonti: 1 2

giovedì 5 giugno 2008

Ottimismo tra i pescatori dopo sit in a Palermo

Centocinquanta pescatori di Sciacca, duecento di Licata e Scoglitti, hanno partecipato oggi a Palermo al sit in di protesta promosso per chiedere interventi della Regione in favore del comparto che è attanagliato da una pesante crisi.
Una delegazione di pescatori è stata ricevuta dall'assessore regionale alla Pesca Roberto Di Mauro, che ha confermato quanto detto nelle scorse ore, e cioè della possibilità di utilizzo dei fondi di una legge regionale che prevede interventi in favore del settore ittico nel periodo 2007-2013. Sarà necessario un provvedimento straordinario ancora da decrifrare per assegnare un sostegno economico al settore, ma l'assessore Di Mauro ha detto che ci sono le condizioni per fare ciò.
Il sit in si è poi spostato presso l'Ars, per un coinvolgimento della deputazione regionale. Nelle prossime ore i pescatori decideranno se proseguire il fermo di pesca.
Fonte: AgrigentoNotizie.it

Ottimismo tra i pescatori dopo sit in a Palermo

Centocinquanta pescatori di Sciacca, duecento di Licata e Scoglitti, hanno partecipato oggi a Palermo al sit in di protesta promosso per chiedere interventi della Regione in favore del comparto che è attanagliato da una pesante crisi.
Una delegazione di pescatori è stata ricevuta dall'assessore regionale alla Pesca Roberto Di Mauro, che ha confermato quanto detto nelle scorse ore, e cioè della possibilità di utilizzo dei fondi di una legge regionale che prevede interventi in favore del settore ittico nel periodo 2007-2013. Sarà necessario un provvedimento straordinario ancora da decrifrare per assegnare un sostegno economico al settore, ma l'assessore Di Mauro ha detto che ci sono le condizioni per fare ciò.
Il sit in si è poi spostato presso l'Ars, per un coinvolgimento della deputazione regionale. Nelle prossime ore i pescatori decideranno se proseguire il fermo di pesca.
Fonte: AgrigentoNotizie.it

mercoledì 4 giugno 2008

Bon Jovi: al Festivalbar mi sentiro' una scimmia

" Cantare in playback e' stupido. E ho detto no al concerto per il Papa: il Vaticano e' ancora troppo rigido " " Mio nonno era di Sciacca. Amo Penn e la Foster E nella musica Springsteen Waits, Costello "

Parla la rockstar che e' protagonista anche al cinema. E lancia un'accusa allo show in scena stasera di Napoli di GIOVANNA GRASSI Bon Jovi: al Festivalbar mi sentiro' una scimmia "Cantare in playback e' stupido. E ho detto no al concerto per il Papa: il Vaticano e' ancora troppo rigido" "Mio nonno era di Sciacca. Amo Penn e la Foster E nella musica Springsteen Waits, Costello" "MROMA i sento come una scimmia quando, di fronte a 200 mila persone, sono costretto a cantare in playback, e' una prassi stupida che mi tramuta in un fantoccio. Purtroppo, anche stasera a Napoli, al Festivalbar, fingero' di cantare due brani che amo molto del mio nuovo album, Destination Anywhere. E' lo stesso titolo del film da 60 minuti diretto da Mike Pellington, che ho interpretato con Demi Moore e Kevin Bacon e che per me e' stato un modo diverso di dare un senso alle canzoni che avevo composto per l'album", dice Jon Bon Jovi nell'interruzione della vacanza sulla Costa Smeralda. "Sono cattolico, praticante - aggiunge la star della scena musicale, che vanta 75 milioni di dischi venduti - e vorrei, un giorno, incontrare il Papa. Negli ultimi tempi ho letto con grande interesse il cambiamento di rotta nei confronti della musica rock da parte della Chiesa. Mi era anche stato chiesto di partecipare al concerto di Bologna per il Papa, ma ho preferito dire "no". Non mi sarei sentito a mio agio nell'ambito di una cerimonia che corrisponde a una Chiesa ancora troppo rigida, mentre io auspico una Chiesa riformata. Tuttavia, sono molto contento che ci vada Bob Dylan: e' uno dei grandi "narratori di storie" musicali, come Tom Waits, Bruce Springsteen ed Elvis Costello, i miei preferiti". "Mi legano all'Italia - osserva - molte motivazioni affettive e anche il ricordo di Gianni Versace, del quale sono stato un testimonial e che e' stato generoso amico di tutta la mia famiglia. Non riesco a capire il gesto di violenza che ha interrotto il suo viaggio umano e artistico. Mi rende sempre felice venire nel vostro Paese, che e' un po' anche mio perche' mio nonno, che si chiamava Bongiovanni, emigro' in Usa da Sciacca". Il biondo trentacinquenne del New Jersey, oggi richiestissimo come attore, figlio di un parrucchiere e di una coniglietta di "Playboy", nella conversazione, mescola il suo orgoglio di padre di due bambini e di marito (da molti anni di una ex compagna di scuola) ai suoi gusti cinematografici. Dice di amare come attori Sean Penn, Paul Newman e Jodie Foster e di essere orgoglioso di essere diventato un attore. "Ho interpretato negli ultimi anni - racconta - un film dopo l'altro e prossimamente usciranno "Long Time, Nothing New" di Ed Burns , "The Leading Man" con Anna Galiena e "Little City and Homegrown" in cui ho recitato con Billy Bob Thornton. "Destination Anywhere", pero', non e' destinato alle sale (in Italia si vedra' su Italia 1). Costruito sul mio album, narra la storia di una coppia segnata dalla morte di una figlia. Il tema si rifa' all'uccisione della bimba di sei anni del mio manager. Io ho impostato la mia vita in modo solare, sfuggendo alla prigione del successo che porto' all'autodistruzione Presley. L'inquietudine serpeggia solo nella mia musica e, come nel mio album, parla del Bon Jovi che, a volte, sale sulla sua moto e va in giro per gli States, come un figlio di Kerouac".*

Grassi Giovanna

Fonte: Corriere della Sera

Bon Jovi: al Festivalbar mi sentiro' una scimmia

" Cantare in playback e' stupido. E ho detto no al concerto per il Papa: il Vaticano e' ancora troppo rigido " " Mio nonno era di Sciacca. Amo Penn e la Foster E nella musica Springsteen Waits, Costello "

Parla la rockstar che e' protagonista anche al cinema. E lancia un'accusa allo show in scena stasera di Napoli di GIOVANNA GRASSI Bon Jovi: al Festivalbar mi sentiro' una scimmia "Cantare in playback e' stupido. E ho detto no al concerto per il Papa: il Vaticano e' ancora troppo rigido" "Mio nonno era di Sciacca. Amo Penn e la Foster E nella musica Springsteen Waits, Costello" "MROMA i sento come una scimmia quando, di fronte a 200 mila persone, sono costretto a cantare in playback, e' una prassi stupida che mi tramuta in un fantoccio. Purtroppo, anche stasera a Napoli, al Festivalbar, fingero' di cantare due brani che amo molto del mio nuovo album, Destination Anywhere. E' lo stesso titolo del film da 60 minuti diretto da Mike Pellington, che ho interpretato con Demi Moore e Kevin Bacon e che per me e' stato un modo diverso di dare un senso alle canzoni che avevo composto per l'album", dice Jon Bon Jovi nell'interruzione della vacanza sulla Costa Smeralda. "Sono cattolico, praticante - aggiunge la star della scena musicale, che vanta 75 milioni di dischi venduti - e vorrei, un giorno, incontrare il Papa. Negli ultimi tempi ho letto con grande interesse il cambiamento di rotta nei confronti della musica rock da parte della Chiesa. Mi era anche stato chiesto di partecipare al concerto di Bologna per il Papa, ma ho preferito dire "no". Non mi sarei sentito a mio agio nell'ambito di una cerimonia che corrisponde a una Chiesa ancora troppo rigida, mentre io auspico una Chiesa riformata. Tuttavia, sono molto contento che ci vada Bob Dylan: e' uno dei grandi "narratori di storie" musicali, come Tom Waits, Bruce Springsteen ed Elvis Costello, i miei preferiti". "Mi legano all'Italia - osserva - molte motivazioni affettive e anche il ricordo di Gianni Versace, del quale sono stato un testimonial e che e' stato generoso amico di tutta la mia famiglia. Non riesco a capire il gesto di violenza che ha interrotto il suo viaggio umano e artistico. Mi rende sempre felice venire nel vostro Paese, che e' un po' anche mio perche' mio nonno, che si chiamava Bongiovanni, emigro' in Usa da Sciacca". Il biondo trentacinquenne del New Jersey, oggi richiestissimo come attore, figlio di un parrucchiere e di una coniglietta di "Playboy", nella conversazione, mescola il suo orgoglio di padre di due bambini e di marito (da molti anni di una ex compagna di scuola) ai suoi gusti cinematografici. Dice di amare come attori Sean Penn, Paul Newman e Jodie Foster e di essere orgoglioso di essere diventato un attore. "Ho interpretato negli ultimi anni - racconta - un film dopo l'altro e prossimamente usciranno "Long Time, Nothing New" di Ed Burns , "The Leading Man" con Anna Galiena e "Little City and Homegrown" in cui ho recitato con Billy Bob Thornton. "Destination Anywhere", pero', non e' destinato alle sale (in Italia si vedra' su Italia 1). Costruito sul mio album, narra la storia di una coppia segnata dalla morte di una figlia. Il tema si rifa' all'uccisione della bimba di sei anni del mio manager. Io ho impostato la mia vita in modo solare, sfuggendo alla prigione del successo che porto' all'autodistruzione Presley. L'inquietudine serpeggia solo nella mia musica e, come nel mio album, parla del Bon Jovi che, a volte, sale sulla sua moto e va in giro per gli States, come un figlio di Kerouac".*

Grassi Giovanna

Fonte: Corriere della Sera

Diventa un film l'incompiuto teatro Samonà

Cosa succede in una città senza teatro? Cosa succede in un mondo in cui la cultura cede il passo agli interessi economici? Lo spiegano in un film documentario gli artisti saccensi Antonio Castagna e Giuseppe Di Bernardo, che in 40 minuti raccontano quello che sarebbe potuto essere il loro paese con un teatro.  
E' la storia del teatro Samonà, illustre opera pubblica incompiuta di Sciacca, progetto controverso e da decenni tema di confronto tra tecnici, intellettuali e politici.
I due registi presenteranno la loro opera domani, mercoledì 4 giugno, alle ore 21.30, nell'ambito di "Quattro giorni delle arti”, la manifestazione che si tiene nella sede della facoltà di Architettura di Ferrara. 
Sciacca non ha mai avuto un teatro. Anzi, a dire il vero ne ha avuti due: uno è stato abbattuto nel 1950; l'altro, un edificio monumentale progettato da Giuseppe e Alberto Samonà e iniziato nel 1978, non è mai stato completato. Il film racconta che cosa accade in una città sempre in attesa di inaugurare uno dei più grandi e imponenti teatri d'Europa. 
Con "Teatri interrotti" Castagna e Di Bernardo, che da anni lavorano lontano dalla loro città d'origine, fanno di Sciacca il paradigma di quello che può diventare un mondo senza palcoscenico.
Il documentario è stato girato a Sciacca dall'estate scorsa, prossimamente ci sarà un documentario sulla processione della Madonna del Soccorso.
Fonte: AgrigentoNotizie

Diventa un film l'incompiuto teatro Samonà

Cosa succede in una città senza teatro? Cosa succede in un mondo in cui la cultura cede il passo agli interessi economici? Lo spiegano in un film documentario gli artisti saccensi Antonio Castagna e Giuseppe Di Bernardo, che in 40 minuti raccontano quello che sarebbe potuto essere il loro paese con un teatro.  
E' la storia del teatro Samonà, illustre opera pubblica incompiuta di Sciacca, progetto controverso e da decenni tema di confronto tra tecnici, intellettuali e politici.
I due registi presenteranno la loro opera domani, mercoledì 4 giugno, alle ore 21.30, nell'ambito di "Quattro giorni delle arti”, la manifestazione che si tiene nella sede della facoltà di Architettura di Ferrara. 
Sciacca non ha mai avuto un teatro. Anzi, a dire il vero ne ha avuti due: uno è stato abbattuto nel 1950; l'altro, un edificio monumentale progettato da Giuseppe e Alberto Samonà e iniziato nel 1978, non è mai stato completato. Il film racconta che cosa accade in una città sempre in attesa di inaugurare uno dei più grandi e imponenti teatri d'Europa. 
Con "Teatri interrotti" Castagna e Di Bernardo, che da anni lavorano lontano dalla loro città d'origine, fanno di Sciacca il paradigma di quello che può diventare un mondo senza palcoscenico.
Il documentario è stato girato a Sciacca dall'estate scorsa, prossimamente ci sarà un documentario sulla processione della Madonna del Soccorso.
Fonte: AgrigentoNotizie